(voce di Luca Grandelis)

Ricco di spunti, di aperture, di connessioni, si presenta il libro di Mauro Maldonato (a cura di) dal titolo Fenomenologia della scoperta (ed. B. Mondadori, 2011). Un progetto che parte dalla domanda – inevasa da millenni – sul significato della scoperta (soprattutto scientifica, ma non solo) con l’ambizione di indagarne ogni risvolto, seguendone i percorsi e intessendone le relazioni con l’invenzione, l’intuizione, la coscienza, la metafora, l’immaginazione, l’emozione.
Si potrebbe parlare a lungo dei tanti saggi contenuti, che spaziano tra la medicina e l’economia, la filosofia della scienza e la linguistica, tra i quali spiccano – oltre a quello del curatore – gli studi del genetista Edoardo Boncinelli, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di Giuseppe Gembillo, esperto della complessità e docente all’Università di Messina, Edoardo Massimilla, docente di filosofia all’Università Federico II di Napoli. Con alcuni temi portanti (fra tutti, il rapporto tra la mente e il cervello) e con una specifica attenzione al contesto della Basilicata (che ha confinanziato – insieme all’Unione Europea – la IV Settimana Internazionale della Ricerca).
Al di là delle domande fondamentali, di grande interesse epistemologico, cui si cerca di rispondere («esistono fatti neutrali, puri, immuni da ogni teoria?», «è utile alla società, cioè all’uomo, una ‘scienza per la scienza’?», «la matematica oggettiva vantata dalla scienza è applicabile esaustivamente all’intera realtà, o dovremmo preoccuparci di affinare gli strumenti alla ricerca di tutto il resto?»), vengono affrontati i nodi pratici della situazione scolastica in Italia (cioè di quel sistema educativo, sottolinea Maldonato, inteso non a formare persone brillanti e creative, bensì individui prevedibili, ovvero cittadini controllabili); della portata e dei costi della specializzazione nella scienza; dell’insostenibilità di un modello economico (quello capitalistico) fondato su un’immagine arcaica e fasulla dell’uomo come homo oeconomicus (di particolare interesse, per le tematiche citate e per molte altre, i saggi di P. Diotaiuti, S. Dell’Orco, A. Gorini, M. Masiero, G. Pravettoni e soprattutto di Flavia Monceri, docente di filosofia all’Università degli Studi del Molise).
Un volume consigliato – anche per la quantità di sfaccettaure – come introduzione ai problemi odierni dell’indagine scientifica.


M. Maldonato, Fenomenologia della scoperta, ed. B. Mondadori, 2011, pp. 340, euro 30.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.