L'esperienza della pioggiaIn un «corpus» unico città e frontiere in forma di corpi. Netta e costante la forma di questi corpi trasferiti in immagini dal valore e dal chiaro senso di delicate quanto dinamiche emozioni. «L’esperienza della pioggia» è l’incastro di sguardi distratti, di tosse e di fiato necessario (sino alla prossima fermata), di scarpe che cedono di corsa, di accumulo di passi; ed in questo tutto l’istinto naturale di ricerca di se’ attraverso gli altri, di bisogno di creazione attraverso il corpo (la voglia di dare) e non solo di corpo come frontiera in quella fisicità spesso solo di contorno. Dal dentro, dallo stomaco, dalla voglia a tratti rabbiosa, «senza ficcare in gola una deriva» arriverà il contatto e sarà amore che non si reprime ma ondata prolifica che deve essere e deve dare.

L’esperienza della pioggia
Campanotto editore
2006