(voce di SopraPensiero)

«Sono nata a Genova nel 1948, ho quindi una certa età che non mi ha resa più saggia, ma meno agile, me la cavo bene soltanto nuotando. Sono laureata in matematica e per anni ho insegnato in un liceo scientifico. Mi è sempre piaciuto scrivere, quindi scrivo! Ho avuto la fortuna di trovare editori fiduciosi e incoscienti che hanno pubblicato le mie storie, tra cui Fratelli Frilli, Mondadori, Rizzoli, Corbaccio, Fanucci, Quadratum». Ci dice questo Maria Masella, quando le chiediamo di presentarsi. Il suo nuovo libro, Testimone, è appena uscito, e non vediamo l’ora di saperne di più…

Dopo 16 romanzi con protagonista il commissario Mariani, per la prima volta dai alle stampe una raccolta di racconti. Come nasce quest’idea?
Avevo già pubblicato due raccolte di racconti: Non son chi fui e Trappole. Ma questa è qualcosa di diverso; infatti ho chiesto a Carlo Frilli di evitare la parola «racconti» (non soltanto perché in Italia sono malvisti e vendono male). Posso spiegare come è nata l’idea. Se della raccolta io sono la madre, il padre è Marco Frilli che mi ha chiesto di scrivere qualcosa di più breve del solito, «forse dei racconti», da far uscire per l’estate. Era febbraio e dovevo finire un lavoro, gli ho chiesto i tempi e ho capito che potevo farcela. Ma non ho voluto fare una raccolta di racconti! Ho cercato di individuare dei momenti importanti nel percorso di Antonio che non fossero già stati utilizzati. Li ho trovati e in ognuno «ho ucciso e lui ha indagato con successo».

Com’è Mariani, in versione short? Più dimesso e rilassato, o ancor più burbero e brillante?
Dipende dalla storia e dal momento in cui è collocata […] Non è un uomo semplice da trattare, mai. (Per inciso: esistono persone semplici?)

I sette racconti di Testimone sono ambientati in varie epoche e si collocano, sfalsati, tra i tanti romanzi. Come andrebbe letta, al meglio, questa raccolta?
Nelle mie intenzioni Testimone è una specie di sorpresa estiva per le lettrici e i lettori di Mariani, che lo hanno letto e riletto e mi scrivono chiedendo quando uscirà il prossimo. Per aiutarli (e ho scoperto che per quasi tutte e per alcuni era superfluo) ho scritto la cronologia di corretta lettura indicando fra quali romanzi era collocata ogni storia di Testimone. Se poi «il menu degustazione» incuriosirà qualche nuova lettrice e qualche nuovo lettore, non piangerò.

È appena arrivata in redazione la notizia di un lettore che non conosce Mariani. Non credevamo che ce ne fossero ancora. Ci descrivi il tuo commissario […] in 25 parole?
Essere umano, uomo, commissario, figlio, marito, padre. Crede nella giustizia, nell’uguaglianza degli esseri umani. È capace di compassione e di pietà.

Che possiamo dire, invece, della scrittrice Maria Masella in 9 aggettivi: 3 per i pregi, 3 per i difetti, e 3 per le idiosincrasie?
Pregi? Lunatica, cocciuta, sincera. Difetti? Lunatica, cocciuta, sincera. Essendo lunatica mi potete incontrare quando sono di ottimo umore (pregio) o pessimo (difetto) […] Alcuni chiamano determinazione la cocciutaggine, altri cocciutaggine la determinazione (secondo me dipende dai risultati di detta caratteristica, se va bene sei determinata, altrimenti sei cocciuta). Che la sincerità sia classificabile come pregio e come difetto non richiede spiegazioni. Idiosincrasie? Odio le maiuscole, infatti mi firmo maria masella. Non mi piacciono i nomi composti (per lo Stato sono Maria Luisa, quella Luisa (giallista di modesto successo) l’ho fatta fuori alla grande in La segreta causa). Ho una passione per le parentesi (se non l’avevate capito non avete futuro come investigatori).

Sappiamo che Testimone, nonostante sia l’ultimo arrivato, è una tappa intermedia: cosa c’è all’orizzonte? Qualche altro romanzo con Mariani […] o senza di lui?
Ho finito la prima stesura del Mariani autunnale, lo revisiono a luglio. Ho una mezza idea per quello dopo […] A Marco ho promesso due Mariani nel 2017, se la salute e la famiglia me lo consentiranno. A settembre mi esce un romance storico con Mondadori (mi diverte tanto scriverli e mi rilassa. Mi piace tantissimo la Storia e fare ricerche è una delizia).

Il nome di Maria Masella è legato all’editore Frilli da quasi 15 anni. Cosa ti ha spinta a rimanere con lui per tutto questo tempo?
Marco è una brava persona e la sua gente è dello stesso stampo. Frilli lavora bene: dall’editing alla scelta delle cover. Frilli paga (editori più prestigiosi e non genovesi sono di braccio corto). E continua a pubblicarmi anche se lo tradisco allegramente: Mondadori, Fanucci, Rizzoli […] Sa che gli do quello che ritengo migliore. In chiusura vorrei raccontare una storiella che molti conosceranno già. Ci sono due tribù, i Piedi Bianchi e i Piedi Neri, identiche in tutto, tranne per un dettaglio: i primi dicono sempre la verità e i secondi mentono sempre. Se incontrate un pellerossa e gli chiedete di quale tribù è, la risposta sarà sempre «Piedi Bianchi». Chi scrive inventa personaggi: inventerà anche il personaggio Autore? Gli Autori sono bugiardi […] O no?

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.