Il Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione ha istituito un forum pubblico in preparazione del primo Forum sulla Governance di Internet che si terrà ad Atene, a fine ottobre 2006. Il contibuto che segue è stato estratto da questo forum ed è scritto da Giovanni Gentili.
Dal documento “DIVERSITY”
(..) La conoscenza va riconosciuta come bene comune dell’umanità e tutelata e resa accessibile, al pari di altri patrimoni comuni. La tendenza a monetizzare e considerare merce ogni conoscenza prodotta (o già esistente) va invertita ed affermata una regolamentazione che riporti al pubblico dominio la produzione e la tutela dei contenuti di interesse comune.
Partendo da questo il primo principio che dovrebbe entrare in una “Carta dei Diritti della Rete” è che:
“i risultati finali (dati, documenti, mappe, ecc) di ciò che è finanziato con risorse pubbliche deve essere di pubblico dominio e deve essere reso gratuitamente e liberamente accessibile tramite internet.”
perché non introdurre questo principio nel nostro “Codice dell’Amministrazione Digitale” ?
Da parte dello Stato, far pagare un occhio una visura catastale vuol dire guardare la punta del dito e non la luna, ovvero puntare ad un piccolo guadagno immediato e non all’enorme peso che questo comporta in termini di tempo e costi su tutte le imprese e su ogni cittadino italiano… pensate che perfino un comune o la regione devono pagare per poter avere le mappe catastali del proprio territorio.
Perché i risultati finali degli innumerevoli studi e progetti svolti con fondi pubblici non sono messi a disposizione di tutti? Liberando i costi e le barriere di accesso all’informazione si innesterebbe un volano economico e si moltiplicherebbero le idee.
E se magari pubblichiamo anche quali erano le premesse e i risultati attesi, possiamo anche valutare come sono stati spesi i soldi. Ma non esageriamo, basterebbero i risultati finali.
Naturalmente fatta salva la privacy. E per quanto riguarda la sostenibilità economica, basta considerare i costi di tutte le strutture/personale necessario per realizzare l’attuale accesso a pagamento… naturalmente per non parlare dei benefici all’economia.
Se ne discute anche negli USA con una proposta di legge:
- Federal Research Public Access Act of 2006
http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/z?c109:S.2695:
Inoltre il Senato USA ha approvato la realizzazione di un motore di ricerca con cui i cittadini potranno conoscere come vengono spesi i soldi pubblici:
- Federal Funding Accountability and Transparency Act of 2006
http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/D?c109:4:./temp/~c10967IAMP::