(voce di SopraPensiero)

Terapia delle malattie spirituali«Gesù Cristo il Salvatore»: così il Figlio di Dio viene descritto nel Vangelo, come colui che viene a portare all’uomo la salvezza. Ora, mentre in Occidente questa salvezza è stata intesa soprattutto in termini giuridici (come riscatto per la colpa originaria), la Chiesa d’Oriente l’ha interpretata principalmente in termini di salute (è noto che in latino le due parole sono strettamente apparentate). Niente di scandaloso fin qui: si tratta di due immagini che trovano entrambe il loro fondamento nella lettera e nel senso della Scrittura (tuttavia, per inciso, basterebbe questa osservazione a ribadire a tutti coloro che ancora oggi parlano di «autosufficienza» della loro religione, la fecondità – se non addirittura la necessità – del dialogo interreligioso). Tuttavia l’idea del Cristo terapeuta è così tanto affermata in Oriente (unitamente all’idea di un’umanità malata) da richiedere – in questo nostro tempo ecumenico – almeno una riscoperta della nuova prospettiva, nella quale inquadrare in modo nuovo le domande: la salvezza dell’uomo riguarda il futuro post mortem, o questo mondo e questa vita? Cosa ha a che fare la salute spirituale con la vocazione personale? L’ascesi è una pratica riservata a un ristretto cerchio di eremiti, o una prassi cristiana obliata ma ancora in grado di recare a tutti una vita felice?
È raro trovare un autore erudito che sia al contempo capace di parlare di argomenti così specialistici in maniera tanto coinvolgente: se da un lato il suo «segreto» può essere intravisto nel fatto che il senso della vita riguarda effettivamente tutti (e non solo gli studiosi o i monaci, né solo i cristiani), dall’altro è indubitabile che Larchet possegga il prezioso dono di rendere accessibili le realtà più impalpabili. Il volume, ponderoso – ma ciò non spaventi: la trattazione tocca i problemi così tanto da vicino da creare nel lettore un interesse immediato – e basato su una solida bibliografia, soprattutto classica, è rivolto all’uomo contemporaneo e al suo essere-nel-mondo: se di salvezza si vuol parlare, bisogna farlo qui ed ora. Vivere bene significa mettere a frutto nel migliore dei modi tutto ciò che si è; ma per farlo bisogna star bene in salute: stavolta non lo dice la medicina, né la psicanalisi, ma la religione. Uno studio importante ancor prima che bello, offerto qui in un’ottima edizione San Paolo rilegata a filo, nella collana «Spiritualità».


J.C. Larchet, Terapia delle malattie spirituali. Un’introduzione alla tradizione ascetica della Chiesa ortodossa, ed. San Paolo, 2014 (III ed.), pp. 814, euro 46.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.