(voce di SopraPensiero)

Il tema dell’ingiustizia sociale è sempre stato all’ordine del giorno in tutte le società umane. A volte capita, tuttavia, che possa venir messo sullo sfondo – o addirittura dimenticato – da periodi di benessere relativo diffuso. È accaduto all’Occidente industriale degli ultimi decenni, ma la crisi finanziaria del 2008, che ancora fa sentire il suo peso, ha riportato il tema in primo piano. Per Fabio Folgheraiter, autore di Non fare agli altri. Il benessere in una società meno ingiusta (ed. Erickson), la questione va rimessa, e subito, al centro della politica. Da un lato perché si tratta di un’operazione necessaria: non c’è società, senza il giusto grado di coesione sociale, minata dall’aumentare degli squilibri relazionali (conseguenti a quelli economici); dall’altro, è un’operazione possibile: la nostra epoca viene percepita dai più – e giustamente – come quella in cui la fame, le malattie […] e le ingiustizie sociali potrebbero agevolmente venir sconfitte, se solo lo si volesse.
La legge della giungla (quella in cui ci si sbrana a vicenda per sopravvivere; quella dell’homo homini lupus e del mors tua vita mea; quella, insomma, che si chiama sovente con il nome di «competizione economica») ha dato i suoi frutti, e ha fatto il suo tempo. È ora il momento di riscoprire un’altra legge: la regola aurea (quella del «Non fare agli altri ciò che non vorrresti fosse fatto a te»). Al di là di un benessere sfrenato, egoistico ed illimitato, è oggi possibile pensare concretamente un benessere sobrio, sostenibile e solidale. C’è ancora che vuol farci credere che, senza egoismo, non c’è che la povertà: ma si tratta ormai di uomini datati, del millennio scorso; o che non sono ancora sazi di arricchirsi sulla pelle degli altri. «Un altro mondo è possibile», recita il famoso slogan terzomondista: si può volerlo o meno, ma non v’è più dubbio riguardo. Si può fare. E chi continua a dire di no – ebbene – cominci ad assumersene le responsabilità.


F. Folgheraiter, Non fare agli altri. Il benessere in una società meno ingiusta, ed. Erickson, 2014, pp. 170, euro 12.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.